Le Parole Servono, Eccome!

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No, non possiamo annunciare l’Evangelo usando le parole “se necessario”. Semplicemente perché è sempre necessario usare le parole (insieme ai fatti).

Nell’epoca in cui trionfa l’immagine e l’attivismo anche nel mondo cristiano spesso dimentichiamo che le parole servono, eccome!

L’evangelizzazione non si può limitare a qualche buona azione, a essere gentili, a una morale impeccabile.

Gesù (definito anche logos – la Parola”) ha sempre usato le parole, basti pensare alle parabole, al sermone sul monte, al colloquio notturno con Nicodemo in cui leggiamo il versetto forse più famoso della Bibbia.

Gli apostoli? La prima cosa fatta dalla chiesa degli Atti è stato parlare in altre lingue e predicare alla folla. Stefano fu ucciso per una predica. Il messaggio dell’Evangelo arrivò all’Europa con un discorso di Paolo agli Ateniesi.

Sì, i fatti ci sono sempre. Ma le azioni, i miracoli, le buone opere sono stati autorevoli perché confermavano con potenza quel messaggio, mettendo sottosopra il mondo. Ma è sempre stato l’annuncio della Parola quello che ha portato alla fede, il cibo preparato per sfamare l’anima di tutti, senza distinzione.

Poiché non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunci?

Così la fede viene da ciò che si ascolta, e quello che si ascolta viene dalla parola di Cristo
– Romani 10:12, 13, 14, 17

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