Tutti in Campo

fumetti, riflessioni, vignette

Una delle cose che mi hanno colpito personalmente è che dopo la mia lettura di “Non Sono un Fan” qualche giorno dopo a Fiuggi il pastore Dimitrov ha ripreso molti dei concetti che mi avevano colpito nel libro.

Uno di questi è che il nostro servizio a Cristo non si può esprimere sugli spalti, ma scendendo in campo, essendo coinvolti in prima persona nell’opera di Gesù, concetto elaborato anche nello studio dal pastore Gaetano Montante quando ha parlato di non essere spettatori, ma protagonisti.

Troppo spesso, per tanti motivi, tendiamo semplicemente a tenere il punteggio della partita che altri stanno giocando, a fare magari il tifo, ma non scendere in campo a sudare, a lottare, a soffrire, a fare squadra, a muoversi, a sporcarci di terra, a cadere e rialzarsi. Sì, nella mia testa me la sono immaginata più come una partita di Rugby che come una di calcio: si soffre insieme ma quando si raggiungono le mete è davvero grandioso.

Cos’è che ti tiene ancora sugli spalti? Pigrizia, timidezza, delusione, sfiducia, paura, dubbio? C’è il nostro capitano che ti sta chiamando a fare la tua parte, a scendere in campo… sì, a volte sarà anche doloroso, ma ne varrà la pena.

Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato

– I Corinzi 9:25-27

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