La Nostra Guerra

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In questi giorni stiamo assistendo ancora una volta all’orrore della guerra: città rase al suolo, migliaia di persone uccise, innumerevoli vittime della violenta follia di altre persone, milioni in fuga, dichiarazioni minacciose di leader mondiali. I regni del mondo combattono e distruggono la pace di tutti.

Ma c’è qualcos’altro a cui ho partecipato commosso in questi giorni: preghiere intense per questo mondo, tonnellate di aiuti raccolte e inviate a chi non ha più nulla, profughi accolti e sostenuti, tanti messaggi di speranza e di (vera) pace.

Il regno di Dio combatte e mostra la vera pace a tutti.

È bello vedere quando dimostriamo che “il nostro combattimento non è contro carne e sangue” (Efesini 6:12) e diventiamo “quelli che si adoperano alla pace” (Matteo 5:8).

Proviamo ai regni del mondo che esiste un regno migliore, il regno alla rovescia di Dio.

Vite Cristiane: Pandita Ramabai

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Anche la vita di Pandita Ramabai è un meraviglioso mosaico difficile da descrivere in un singolo post. Fu una donna davvero straordinaria: riformatrice, educatrice ed evangelista.

Nacque nel 1858 in un’India governata dai britannici, dominata dal sistema delle caste indù che poneva tutti in rigidi livelli sociali e trattava le donne come inferiori agli uomini. Suo padre era un sacerdote indù di casta elevata che, sfidando la tradizione, insegnò a Pandita e a sua madre a leggere il sanscrito, la lingua sacra delle scritture indù.

Vite Cristiane: George Müller

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Desidero che tutti i figli di Dio, che possono leggere i dettagli della mia vita, possano essere condotti a una maggiore e più semplice fiducia in Dio per tutto ciò di cui possano avere bisogno in qualsiasi circostanza, e che queste molte risposte alla preghiera possano incoraggiarli a pregare, in particolare per la conversione dei loro amici e parenti, il loro stesso progresso nella grazia e nella conoscenza, lo stato dei santi che possono conoscere personalmente, lo stato della Chiesa di Dio in generale e il successo della predicazione del Vangelo.

In particolare li avverto affettuosamente di non essere indotti dall’artificio di Satana a pensare che queste cose siano riservate a me, e che non possano essere godute da tutti i figli di Dio; perché sebbene, come è stato detto prima, ogni credente non è chiamato a fondare case per orfani, scuole di carità, eccetera, tutti i credenti sono chiamati, nella semplice fiducia della fede, a gettare tutti i loro pesi su di Lui, a confidare in Lui, per ogni cosa, e non solo a fare di tutto un soggetto di preghiera, ma ad aspettarsi risposte alle loro richieste fatte secondo la Sua volontà, e nel nome del Signore Gesù.